L’Europa che non ha una difesa antimissile discute ancora su che fare.
Mentre Stati Uniti, Israele e Russia sono in grado di contrastare un attacco missilistico, l’Europa dei 27 no. Sembra incredibile ma è così. Mentre Mosca progetta nuovi missili ipersonici manovrabili a testata multipla, noi europei, non siamo in grado di intercettare dei missili “semplici”. Chi punta nel progettare un sistema antimissile europeo in grado di contrastare missili balistici ipersonici di ultima generazione sono l’Italia, la Polonia, la Francia e la Spagna. Mentre la Germania e altri Paesi vogliono affidarsi, o meglio comprarli già disponibili sul mercato da Israele e USA.
L’Europa si è sempre affidata alla ipotetica difesa degli Stati Uniti non capendo che gli USA per quanto riguarda un attacco missilistico riescono solo a proteggere il loro territorio, ma non riuscirebbero ad avere il tempo necessario per contrastare un attacco verso l’Europa. Le testate nucleari degli Stati Uniti che sono in dotazione a Germania e Italia non possono essere utilizzate per contrastare un attacco missilistico straniero perché prima di tutto non sono montate su dei missili, in molti casi risultano obsolete o non più utilizzabili-funzionanti, e poi perché mancano i sistemi di lancio in grado di farlo. Oggi che l’Europa non ha ancora pensato come progettare un sistema antimissile efficace, la Russia nel caso attaccasse l’Europa in 10-12 minuti ( il tempo di arrivo dei missili) potrebbe radere al suolo i 27 paesi europei senza che venga posta in essere nessuna reazione. Gli Stati Uniti non avrebbero il tempo necessario per lanciare a loro volta dei missili e intercettare in volo i vettori lanciati sull’Europa.
Il conflitto in Ucraina e il ritorno di Donald Trump, che minaccia di uscire dalla NATO, ha messo i Paesi europei di fronte ad una drammatica realtà, quella di non essere in grado di difendere il 100% del proprio territorio, trovandosi oggi in uno spaventoso ritardo di progettazione.
Oggi l’Europa si chiede come costruire uno scudo aereo che copra l’intera Europa. In caso di guerra oggi i sistemi antimissile sotto il controllo diretto dei singoli paesi potrebbero difendere solo le grandi città per qualche giorno, forse solo per qualche ora.
Adesso l’Europa corre a gambe levate verso un proprio missile ipersonico con il progetto Hydis (Hipersonic Defense Interceptor System). Il fondo europeo attuale per sviluppare il progetto è di 500 milioni di euro che risulta assolutamente insufficiente, l’investimento necessario in termini economici oggi risulta colossale, perché comprende anche la progettazione e l’acquisto di sistemi radar, sistemi di lancio, proiettili, satelliti, radar, comunicazione, intelligenza artificiale, sistemi a raggi infrarossi.
Facendo un esempio sui costi da sostenere, Israele ha speso 2 miliardi di euro per contrastare l’ultimo attacco missilistico iraniano.
Germania e altri paesi europei puntano a comprare dei sistemi che ci sono già sul mercato, come i missili a corto raggio Skyranger 30 o l’Iris-T e i Patriot statunitensi a medio e lungo raggio, oppure gli ipersonici Arrow 3 per il lungo raggio. Per fare un esempio una batteria di missili Patriot costa un miliardo di euro ma con i costi di esportazione lievita a 2,4 miliardi.
Mentre l’Italia ed altri paesi puntano a sviluppare con Leonardo tecnologie proprie. Per il corto raggio l’Italia dispone oggi di batterie missilistiche Aster 15 prodotte in Italia da Mbda. LaFrancia si affida al VL-Mica oltre che all’Aster 15. Per i missili a medio raggio che contrastano i missili balistici sia Italia che Francia usano e producono l’Aster 30. Questi missili possono essere lanciati anche dalle navi della Marina Militare come la Fragata italiana classe orizzonte , la Caio Duilio, equipaggiata con missili Aster 15 e 30.
Ma non c’è più tempo per progettare dei propri sistemi europei, oggi si dovrebbe seguire la Germania e comprare quello che si trova disponibile sul mercato, da Israele e dagli USA, mentre in contemporanea l’Europa sviluppa un proprio sistema…. che richiede anni di progettazione.