I dati in arrivo oggi dall’ISTAT sono incredibilmente ottimi per l’Italia. Il tasso di disoccupazione scende in Italia ad un livello che non si vedeva da decennI, ben il 5,8% e il tasso di occupazione sale al 62,5% e l’inattività si attesta al 33,6%. L’occupazione è cresciuta e ci sono 47 mila posti di lavoro in più. Su base annua gli occupati rispetto ad ottobre del 2023 sono cresciuti dell’1,5%, che tradotto in numeri di lavoratori in più è ben +367 mila persone.
Il numero di persone in cerca di lavoro in Italia è diminuito rispetto ad ottobre del 2023 di -519 mila unità che corrisponde ad un -26% e gli inattivi sono aumentati raggiungendo la cifra di +378 mila unità che corrisponde ad un +3,1%. Se confrontiamo l’ultimo trimestre con il precedente risulta un incremento di occupati pari a +121 mila unità.
Il commento della Meloni sui social è stato questo: “Accogliamo con enfasi positiva i dati di ottobre 2024 diffusi oggi dall’ISTAT, con l’occupazione in Italia in decisa risalita e il tasso di disoccupazione che fortunatamente scende ancora confermando i buoni dati del governo da me presieduto” inoltre qualche ora più tardi ha aggiunto: “questi dati ci spronano a continuare con grande determinazione il lavoro per dare forza all’occupazione, sostenere le famiglie e imprese che oggi si trovano in difficoltà, e cercare di costruire un futuro prossimo di stabilità e di crescita per il nostro Paese”.
E così ancora una volta viene smentita la sinistra che parla di economia e lavoro disastrosi in Italia. I dati nudi e crudi ancora oggi tramite l’ISTAT mettono in risalto un’Italia ben diversa da quella raccontata da Schlein e Landini nelle interviste e nelle piazze.
Adesso che l’occupazione è ai massimi livelli e la disoccupazione ai minimi, con l’export italiano che ha portato il Paese a posizionarsi quest’anno al quarto posto su base mondiale sarebbe ora di cominciare a pensare di inserire un salario minimo per risollevare gli italiani che non si possono più permettere neanche una vacanza di una settimana nella Riviera Romagnola.