Report non era mai sceso così in basso: quei servizi spazzatura spacciati per giornalismo d’inchiesta. Parole forti? Purtroppo per loro, sono parole e definizioni che fotografano quello che è diventato oggi Report di Sigfrido Ranucci su RAI3. Il famoso Servizio Pubblico italiano…

Domenica è andato in onda Report, dove è stato trasmesso un audio tra l’ex ministro della Cultura Sangiuliano e la moglie, nel quale lui le confessava il tradimento con la Boccia. Un audio privato tra due persone che oggi sono solo giornalisti e non ricoprono nessun incarico politico o pubblico. Un audio privato che non ha nessun interesse pubblico, finito in prima serata per fare ascolti? Per discreditare uno dei fedelissimi di Giorgia Meloni? Per andare contro come al solito all’Esecutivo? Forse il livore di un programma fiancheggiatore della sinistra è arrivato a tal punto, che per mettere in cattiva luce in qualche modo Giorgia Meloni tira fuori di tutto portando il livello della trasmissione a spazzatura giornalistico-televisiva? La risposta non deve essere molto lontana da queste mie riflessioni appena esposte.

Dopo la trasmissione i carabinieri hanno convocato il giornalista che ha realizzato il servizio, e dal sito del programma sono spariti gli audio della telefonata, forse per una diffida arrivata alla RAI. Si può parlare certamente di diffamazione a mezzo stampa in quanto si tratta di audio privati tra due cittadini senza alcuna utilità o rilevanza pubblica, pertanto la loro divulgazione vietata dalla legge. Davvero Ranucci è sceso così in basso? Non parla mai di Landini che aizza alla rivolta sociale oppure di Elly Schelin che ogni giorno ci racconta falsità gigantesche? Davvero a Ranucci rimane solo il video di Sangiuliano?

Ma gli ascolti della puntata sono stati bassissimi perché il caso Sangiuliano-Boccia non interessa più a nessuno. Questo finto giornalismo d’assalto a cosa serve? Sicuramente a screditare quello che rimane del Servizio Pubblico.

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