Ma allora non sono l’unico che si preoccupa. La minaccia di un’apocalisse nucleare è assolutamente reale ma sembra che in Italia nessuno ne voglia parlare. O forse non si ha la capacità di comprendere la gravità della situazione.
L’Europa o meglio i paesi del nord Europa hanno ben compreso che la situazione è estremamente critica e si stanno preparando ad ogni evenienza, anche a quella bellica. La Svezia sta avvertendo i suoi cittadini che viviamo “in tempi incerti” con un depliant giallo di trentadue pagine dove spiega quello che potrebbe succedere e come cercare di reagire al primo impatto.
La guerra tra Ucraina e Russia che non accenna a finire come ampiamente previsto potrebbe portare presto a dei risvolti già previsti: un conflitto nucleare o una Terza Guerra Mondiale.
I dittatori non si fermano mai, vanno avanti fino alla fine, qualunque essa sia. E così Putin non si fermerà mai costi quel che costi fino ad utilizzare l’atomica. E l’Europa che ha promesso di stare con l’Ucraina fino alla fine? Come la mettiamo che non ci sono i mezzi per difendersi da un attacco missilistico con testate nucleari?
“In caso il Paese venga attaccato da forze straniere tramite attacco di terra, aereo o missilistico, ogni cittadino o cittadina deve fare la sua parte per difendere l’indipendenza della Repubblica democratica di Svezia e la nostra democrazia e in questa guida/opuscolo puoi imparare come comportarti in caso di crisi o di guerra dichiarata o imminente” si legge nel libricino giallo nell’introduzione.
Sono stati predisposti dei rifugi aerei in tutto il paese. Sono già attrezzati con letti, lenzuola, coperte e sempre nel libricino dato ai cittadini si trova scritto come riporta La Stampa: “nell’eventualità di un bombardamento aereo o missilistico, devi immediatamente rifugiarti in un rifugio o in un altro luogo protetto come una cantina o un sotterraneo”. Poi anche indicazione come: “Almeno tre litri d’acqua al giorno per bere e cucinare”.
Non solo in Svezia anche in Germania a Berlino stanno valutando di riaprire i tunnel-bunker della Seconda Guerra Mondiale, di allestire rifugi nelle metropolitane, nelle cantine, nei parcheggi sotterranei. Come eredità della Guerra Fredda in Germania esistono 579 rifugi pubblici con 480 mila posti disponibili.
Mentre in Finlandia si chiedono sul sito web del governo finlandese: “Tu sopravviveresti settantadue ore in caso di attacco da un paese nemico?” E la pagina offre consigli per prepararsi all’impatto come: “Sigilla porte e finestre con adesivi, legno o altro, accendi la radio, sintonizzati sui canali del governo e aspetta con calma le istruzioni che verranno impartite dalle autorità”.
Anche la Norvegia ha distribuito un libricino per oltre 2 milioni e settecentomila famiglie per spiegare come resistere una settimana senza rifornimenti di provviste alimentari.
E in Italia? Abbiamo Landini e Schlein che ci parlano di dittature immaginarie. Ma quello vere, fuori dall’Italia sono più vicine di quanto immaginiamo.