Ecco lo stipendio medio degli italiani: 37.302 euro lordi annui. Per le donne 6 mila euro in meno.

L’ultima rilevazione dell’ISTAT si riferisce all’anno 2022.

La retribuzione oraria media lorda di un lavoratore italiano è di 16,4 euro. La retribuzione annua lorda di un italiano è di 37.032 euro nelle unità lavorative con almeno dieci dipendenti. Il differenziale retributivo di genere, in parole povere la differenza tra quanto guadagna un uomo e una donna è del 5,6% nel Pubblico impiego e del 15,9% nel settore privato. Questi ultimi dati sulla differenza di retribuzione tra uomo e donna mette in luce che l’Italia non ci si è ancora liberati completamente degli strascichi del patriarcato: questa ne è la prova lampante.

I 37.032 euro lordi che un italiano riceve di media annualmente sono circa 2.200 euro netti al mese. Ricordatevi che è una media e pertanto dentro ci sono tutti, anche i dirigenti da 300 mila euro annui: pertanto la realtà è che la media è decisamente inferiore a 2.200 euro netti al mese indicati in precedenza.

La retribuzione media oraria per gli uomini è di 16,4 euro lordi l’ora mentre per le donne è pari a 15,9 euro, che si traducono in 6 mila euro lordi annui in meno, e questo solo per il fatto di essere donna, non per il curriculum vitae: 33.807 euro per le donne contro 39.982 degli uomini. Questa differenza è più marcata tra i laureati specifica l’ISTAT, dove gli uomini guadagnano il 16,6% in più delle donne, e ben il 30,8% in più tra i dirigenti.

  • Gli uomini lavorano mediamente in un anno 1.812 ore, cioè 151 ore al mese, 35,95 alla settimana, 7,19 al giorno.
  • Le donne invece lavorano mediamente al mese 1.539 ore, cioè 128,25 al mese, 30,53 alla settimana, 6,1 al giorno

Nelle imprese con almeno 10 dipendenti l’incidenza del part-time femminile è doppia rispetto a quella maschile (5,2% contro 12,3%). La retribuzione oraria di un part-time è inferiore a quella di una persona con contratto a tempo indeterminato, 12 euro lordi l’ora contro i 17,3 euro di chi lavora a tempo pieno.

I lavoratori con età inferiore ai 30 anni, guadagnano il 36,4% in meno dei lavoratori che hanno più di 50 anni (-38,5% gli uomini e -33,3% le donne).

I lavoratori con contratto a tempo determinato (i famosi precari) guadagnano il 24,6% in meno di chi ha un contratto a tempo indeterminato.

Studiare conviene e i dati lo dimostrano.

  • Chi ha un titolo di studio di secondaria inferiore ha una retribuzione oraria di 12,4 euro lordi l’ora.
  • Chi ha un titolo di studio di istruzione di secondaria superiore ha una retribuzione oraria di 15 euro lordi l’ora.
  • Chi ha un titolo di studio con istruzione terziaria ha una retribuzione oraria di 22 euro lordi l’ora.

Da questi dati si evince che un laureato che guadagna 22 euro l’ora ha una retribuzione rispetto a che ha la licenza elementare superiore del +77,41%. Sempre un laureato, rispetto ad un diplomato che guadagna 15 euro l’ora, ha una retribuzione più alta del +46,66%.

Oggi si tende a pensare che il lavoro nel settore pubblico abbia una retribuzione più bassa del settore privato ma i dati ISTAT raccontano e fotografano un’altra storia. Il dipendente del settore privato di media guadagna in un anno 38.760 euro lordi con una paga oraria di 14,4 euro lordi, mentre un dipendente del pubblico impiego guadagna in un anno, 39.670 euro (910 euro in più annui rispetto al dipendente del privato), con una paga oraria di 20,4 euro lordi.

Tra i settori produttivi, la retribuzione più alta è l’industria con 38.760 euro lordi annui, e la più bassa quella nelle costruzioni con 37 mila euro.

Oggi il 10% dei lavoratori è sotto i 9 euro lordi orari, soglia immaginaria indicata nella proposta di Salario minimo di 10 anni, dal Movimento 5 Stelle. Evidentemente oggi quei 9 euro a cui tutti fanno riferimento sono assolutamente obsoleti e superati, oggi dovremmo parlare di almeno 12,5 euro lordi l’ora.

Nelle assicurazioni si guadagna mediamente 25,9 euro l’ora mentre nei servizi di alloggio e ristorazione 10,9 euro. Tra i lavoratori dipendenti, il 10% viene retribuito al massimo con 8,8 euro l’ora lordi, mentre il 10% dei lavoratori italiani ha una paga oraria che supera i 26.6 euro lordi l’ora.

Oggi la stima sul numero di lavoratori che hanno una retribuzione sotto i 9 euro lordi l’ora è di 2.409.000 persone.

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