Giuseppe Conte: Oggi io e il M5S andremmo alle urne da soli. Fine del Campo Largo?
Probabilmente Giuseppe Conte ci sta raccontando la storia di Babbo Natale. Oggi il M5S andrebbe alle urne da solo? Sta bluffando e vi spiego perché. In questo momento a tre anni dalle elezioni politiche nazionali non vuole legarsi al PD, non vuole diventare il numero due della sinistra, lui vuole diventare il numero uno; anche se è altamente improbabile. Lui come pensa di riuscirci? Semplice, almeno sulla carta. Vuole in questi tre anni prima delle elezioni cercare di aumentare i suoi elettori e per farlo non può fare il secondo della Schlein.
Deve raccontare al suo elettorato potenziale che lui ha delle idee sue, di partito e non è al traino di nessuno. Il suo intento è superare la Schlein nei sondaggi e poi nella realtà delle urne per tornare a Palazzo Chigi per la terza volta come Premier; è il suo sogno nel cassetto. Quando saremo vicini alle elezioni prossime lui sicuramente aderirà al Campo Largo per andare insieme a tutti gli altri dell’opposizione con l’intento di battere il Centrodestra, indipendentemente che sia riuscito a diventare il primo partito o sia rimasto al secondo posto. Pertanto le sue dichiarazioni non mettono fine al Campo Largo, tendono solamente a prendere tempo per cercare di risalire nei sondaggi nazionali.
Ieri Conte ha dichiarato alla stampa facendo innervosire non poco i dirigenti del Partito Democratico: «La mia comunità politica non si definisce di sinistra, ma progressista». Quando i giornalisti hanno chiesto esattamente cosa intendesse con progressisti, visto che ha preso le distanze dalla parola sinistra, lui ha risposto così: “Essere dei progressisti secondo me, significa che saremo sempre con i cittadini italiani, in questo senso saremo radicali e in questo siamo decisamente disponibili a fare confronti e a dialogare con chicchessia nel campo del progressismo e ci confronteremo al momento che bisognerà formare un esecutivo per verificare un programma elettorale ben preciso e dettagliato».
Quindi se non ho capito male, loro sono progressisti ma non di sinistra, pronti a dialogare solo con la sinistra.
Ma scusi Conte, progressista è sinonimo di sinistra. Almeno fino ad oggi è stato così. Quindi sembra esercì un po’ di confusione nelle sue parole o sbaglio?