A differenza che in Italia all’estero sono molti i giornali prestigiosi e spesso non proprio progressisti ad incoronare Giorgia Meloni la premier italiana per il buon lavoro che sta svolgendo non solo in Italia ma anche internazionalmente da oltre due anni.

“Niente erode la sua popolarità, al momento non teme nessun antagonista in Italia e in Europa”. In effetti hanno ragione rivali oggi la Meloni non ne ha e la sua popolarità rimane molto alta nella fiducia verso la sua persona sempre intorno al 40% e anche riguardo al suo partito, Fratelli d’Italia che si mantiene volteggiando intorno alla ragguardevole cifra del 30%.

Scrivono che il Capo del Governo italiano è ” la premier italiana è l’equilibrista del populismo EU di destra, con un bilancio quasi nullo di riforme governative in Italia”. Ma commentano anche che la premier italiana non ha eroso il suo consenso, la sua popolarità. “Il pragmatismo del capo del Governo italiano fa meraviglia su una scena diplomatica internazionale in cui è rafforzata dall’elezione del presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump”.

L’articolo a firma di Olivier Tosseri, arride alla premier romana.

Nei giorni scorsi anche il quotidiano, sempre francese, le Figarò scriveva sulla premier: “Meloni ha smentito i gufi di sinistra che immaginavano per il futuro il suo fallimento inevitabile. La presidente del Consiglio italiano ha impostato la sua autorità nei confronti del suo esecutivo e della sua maggioranza di governo. Si è impegnata nella tutela dei valori tradizionali, come il patriottismo, la famiglia, il patriottismo e la religione cattolica. Ha dimostrato assoluta fermezza sull’immigrazione illegale e cercato di delocalizzare la gestione dei migranti dai CPR in Italia a dei nuovi CPR in Albania o in futuro anche in Tunisia”.

Mentre in Italia ai giornali fiancheggiatori della Sinistra non gli passa neanche per il cervelletto di sprecare anche solo due parole in favore della premier. In Italia vige nella stampa e nei media la faziosità più assoluta che imposta dagli editori a cascata sui giornalisti impone di tifare, di schierasi senza se e senza ma e di incasellarsi a destra o a sinistra. L’obiettività e l’imparzialità ha lasciato il posto agli ordini perentori dei vari editori compiacenti e fiancheggiatori.

Amen

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *