Le dimissioni di Carlo Tavares Amministratore delegato del gruppo Stellantis-FIAT di domenica. Meloni da Porro ha voluto dire sul tema: “Ho parlato con Elkann che mi ha comunicato le dimissioni di Tavares, ovviamente non entro nel merito delle scelte di una grande multinazionale, credo che sia anche figlio di alcune battaglie sindacali molto forti che sono state fatte, particolarmente dai sindacati francesi e americani, perché quello italiano su questo era un po’ afono. Vedremo adesso cosa accadrà. La trattativa con il governo è sempre anche qui neutrale, vale per tutte le aziende”.

Ecco lo stoccata della presidente del Consiglio ai sindacati italiani, afoni sulla questione Stellantis. Afoni? Ma cosa significa? Il vocabolario dice “privo di voce, poco percettibile”. Secondo voi c’è qualche attinenza tra sindacato e gli eredi di Gianni Agnelli?

Qualche sospetto c’è. Elkann proprietario del quotidiano La Repubblica (che è il principale quotidiano fiancheggiatore della sinistra intesa come area politica), ma è anche proprietario di quello che resta della gloriosa FIAT oggi inglobata in questa multinazionale. Landini capo di un sindacato schieratissimo a sinistra. Tutti questi elementi vi suggeriscono qualcosa? Se unite i puntini probabilmente vi viene fuori un disegnino abbastanza chiaro.

L’allusione della presidente Meloni sul fatto che i sindacati italiani sul caso Stellantis non siano agguerriti come quelli francesi e statunitensi vi suggerisce qualcosa?

Guai a dirlo a Landini va su tutte le furie. 

La premier aggiunge inoltre le seguenti parole: “noi vogliamo fare del nostro meglio per difendere i livelli occupazionali e, nel caso dell’automotive, l’indotto, che è fondamentale. Quindi abbiamo un altro tavolo convocato a metà dicembre, speriamo che possa essere quello risolutivo. Al netto di questo ci sono una serie di partite che vanno affrontate a un altro livello, sull’automotive, per esempio in Europa, dove l’Italia è alla testa di un gruppo di Paesi, ormai sono 15, per rivedere le regole sulla fine del motore endotermico, che sarebbe un’altra mazzata tremenda sull’industria dell’automotive. Mi pare che le cose stiano andando abbastanza bene, sono ottimista che anche qui si possa svoltare”. 

Un pensiero su “MELONI SISTEMA LANDINI E SCHLEIN: “HO PARLATO CON ELKANN””

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