Migranti, la Cassazione: «Il giudice può disapplicare il decreto sui Paesi sicuri solo in casi eccezionali, ma non può sostituirsi al governo».

Cerchiamo di capire meglio cosa vuol dire.

Il ministero dell’interno retto dal prefetto Piantedosi aveva fatto ricorso in Cassazione contro la decisione dei giudici su un rimpatrio di un cittadino tunisino entrato in italia in maniera illegale.

i giudici della Cassazione ricordano che la missione di un giudice è quella di tutelare i diritti fondamentali del richiedente asilo, e solo in casi eccezionali e specifici può disapplicare il decreto ministeriale recante la lista dei paesi sicuri, quando tale decreto sia in palese contrasto con la normativa nazionale ed europea.

Il giudice aveva stabilito che il migrante non poteva essere rimpatriato perché secondo il PM, la Tunisia non rientrava più tra i paesi sicuri. I Giudici della Cassazione su questa sentenza dichiarano che il giudice ordinario non può sostituirsi al Ministero degli affari esteri e non può neppure annullare il decreto ministeriale. Cioè il giudice non può sostituirsi allo stato.

Sostanzialmente i giudici della Cassazione danno ragione al Ministero e di conseguenza al Governo, dichiarando che si può sì, disapplicare la legge italiana, ma solo in casi specifici ed eccezionali, ovviamente da provare con documenti e prove validi.

Ovviamente come era preventivatile la sinistra, tramite le dichiarazioni di Angelo Bonelli, interpreta queste parole come una lezione per il governo che viene smascherato ancora una volta nella sua arroganza, calpestando la legge e delegittimando la magistratura, ritenendosi al di sopra di tutto come una dittatura.

Fratelli d’Italia dichiara sulla questione, che viene confermato quello che hanno sempre detto fin dall’inizio, cioè che i provvedimenti dei magistrati non possono essere generici ma devono riguardare singole situazioni specifiche con prove a supporto delle tesi che negano il rimpatrio. Inoltre nella nota di FDI scrivono che i giudici non possono sostituirsi al Ministero e neanche allo Stato nel valutare quali siano i paesi sicuri e quali no, ma devono verificare caso per caso.

Come avete visto tutti affermano di aver ragione manipolando le dichiarazioni a favore della propria parte politica.

La mia opinione è questa:

La Cassazione dice in buona sostanza che per disapplicare una legge dello Stato ci deve essere un caso specifico e di comprovata eccezionalità dove il diniego del rimpatrio deve essere sostenuto da prove più che certe, e che non si può, per un gruppo di stranieri, dire che non possano essere rimpatriati, con la motivazione generica che il loro paese non è sicuro.

I giudici danno ragione al Ministero e al Governo senza dubbio. Per quanto riguarda il caso Albania-Italia i giudici hanno rimandato tutto ai giudici europei, che si pronunceranno nelle prossime settimane. Le dichiarazioni della Cassazione sul caso del tunisino sono ovviamente applicabili anche ai rimpatri negati dei migranti che si trovavano nei CPR in Albania. Dopo questa sentenza si può in buona sostanza pensare che i giudici europei daranno ragione al Governo italiano come di fatto la Cassazione, ha già fatto, seppur dichiarando su un caso simile.

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