Paesi scandinavi e l’ipotesi di invasione russa: “fate scorta per 72 ore”
Danimarca, Norvegia, Finlandia e Svezia hanno allertato i loro cittadini tramite e-mail e messaggi telefonici su un’ipotesi di invasione da parte della Russia, sempre più tangibile. Pertanto i cittadini devono prepararsi all’eventualità. Bunker e tunnel sono già pronti.
La Finlandia tra i paesi scandinavi è la più esposta, avendo gran parte del suo confine condiviso con la Russia. Sotto la capitale Finlandese, Helsinki ci sono già pronti trecento chilometri di tunnel e bunker che erano stati costruiti durante la Guerra Fredda e che oggi sono stati riabilitati e messi rapidamente in condizione per essere utilizzati per una ipotesi di invasione russa. In questi tunnel operativi nel caso di attacco russo, in 72 ore, si trovano non solo dormitori, ma anche parcheggi, binari della metropolitana, spazi commerciali, piste di kart, centri sportivi, saune, piscine e centri massaggi. Una vera e propria mini città sotterranea in grado di ospitare stabilmente 3.800 abitanti.
Dagli anni ’50 ogni palazzo, ogni quartiere, deve avere per legge un bunker e questo perché la Finlandia condivide con la Russia un confine di 1.340 chilometri. La Finlandia con perdite di 120 mila uomini -su una popolazione di 3,5 milioni di abitanti all’epoca- ha combattuto tre guerre con la Russia che vanno dal 1918 fino al 1944, perdendo il 10% del suo territorio.
Oggi la Finlandia conta, tramite un censimento del 2022, 50.500 bunker in tutto il paese, di cui 5 mila solo nella capitale, in grado di dare riparo a 4,8 milioni di persone su 5,5 milioni.
Il Comando Generale delle Forze Armate finlandesi dichiara che in 72 ore si possono risolvere la gran parte dei problemi logistici. Anche i paesi vicini seppur in modo differente condividono le iniziative della Finlandia e si stanno adoperando per prendere delle contromisure con il fine di preparare i cittadini a fronteggiare un’invasione della Federazione Russa.