Palamara e la verità su Salvini-Open Arms e Meloni-Albania. La sua sentenza. Le riflessioni di Palamara qui riportate provengono da un’intervista rilasciata al quotidiano il Tempo in data 5 dicembre 2024 dal titolo: Migranti, Palamara sulle toghe rosse: “Da anni esiste una parziale fusione tra diverse correnti e una certa politica di sinistra”. Firmato: redazione del quotidiano.
Palamara la sa lunga. Non è un modo di dire, lui vede cose che noi umani non potremmo mai immaginare. È stato il Capo dell’ANM, l’Associazione Nazionale Magistrati ed è stato “beccato” con le mani nella marmellata mentre complottava contro Salvini, in alcune intercettazioni telefoniche, solo perché esponente di Centrodestra. Nelle conversazioni emerge che dicevano alcuni magistrati tra cui Palamara: “anche sa fa bene il suo lavoro dobbiamo attaccarlo perché è una m….”. Poi si è pentito e ha raccontato come funziona il “Sistema” che consiste, in poche parole in un gruppo di magistrati ideologizzati di estrema sinistra che fa politica con le sentenze.
Oggi parla chiaro a chi vuol intendere e ci spiega cosa succede nel caso Salvini-Palamara e nel caso Governo Meloni-Accordo con l’Albania.
Partiamo col primo caso, Salvini-Palamara. L’ex magistrato in una intervista a “Il Tempo” il giornalista gli chiede cosa ne pensa su questo caso, e lui risponde così: “Sono diversi anni che esiste una sorta di alleanza di fusione tra alcune correnti di sinistra della magistratura e una determinata parte politica tendenzialmente di sinistra sul tema dell’immigrazione irregolare. C’è una parte della magistratura che ritiene che il PM debba avere un ruolo attivo nella società, e così finisce ovviamente per politicizzarne il magistrato, così da farlo entrare in contatto con il mondo politico di sinistra, che in questo caso viene rappresentato dalla sinistra giudiziaria”.
Per quanto riguarda nello specifico il caso Open Arms: “Richiamandomi a dati esclusivamente oggettivi che sottolineano come all’interno della magistratura, anche sulla vicenda Open arms come viene denominata, tra i magistrati ci sono valutazioni differenti. Non bisogna dimenticare che, infatti, nel processo a Catania l’ex ministro Salvini con formula piena ed è stato prosciolto con sentenza passata in giudicato. Al processo a Palermo, al contrario, la pubblica accusa ha richiesto una condanno di sei anni di carcere. E tutto questo mi sembra piuttosto evidente”. Palamara sta chiaramente dicendo che è un processo politico, ma con parole e paragoni che “dicono senza dire”. La stessa tecnica la userà per dare una sua opinione sul caso Governo-Albania.
Sul Caso Meloni-Albania l’ex magistrato Palamara dice che: “Esiste un filo rosso che collega il tutto ed è rappresentato dal fatto che, a partire dalla metà degli anni ’60, che coincide con la nascita delle correnti nella magistratura, la stessa magistratura ha deciso di creare e assegnarsi un’organizzazione politica. Tale scelta, supportata dal fiancheggiamento delle correnti di sinistra con il partito comunista del tempo, ha privilegiato l’idea che il PM potesse al contempo esercitare la giurisdizione e nello stesso tempo essere un soggetto nel dibattito politico decisamente attivo attivo. E l’immigrazione irregolare come enunciato prima perfettamente sposa questa situazione”.
Facendo un riassunto, una sintesi delle sue parole, Palamara dice che in questi due casi i magistrati stanno facendo politica con le sentenze. Chi dice che non è vero, semplicemente mente…
Appena ho un pò di tempo comincio a leggere il libro di Palamara e Sallusti “Il sistema” che ho ordinato qualche settimana fa. Sono curioso di vedere cosa dice Palamara.