Sabrina Guzzanti intervistata dal Corriere della Sera si racconta e parla di tante cose compresa la politica e la RAI. Il 9 dicembre 2024 in suo nuovo spettacolo al Teatro Duse di Bologna dove debutterà lo spettacolo intitolato “Libertà Libertà”.
La Guzzanti ha avuto parole d’elogio verso la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e delle parole non proprio elogiative sulla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
Vi ripropongo le sue parole: «La presidente del Consiglio Meloni, mi sembra una persona in gamba, stimata non solo in Italia ma anche nel mondo… e infatti già a suo tempo, nei miei monologhi che andavano in onda nel programma televisivo “Propaganda Live” su La7, la interpretavo goliardicamente come segretaria del Partito Democratico, alludendo a tanta roba deludente di questo partito di sinistra a guida Schelin. Con la segretaria del PD, il mio intento, ovviamente per gioco, era di aiutarla nella sua comunicazione che, soprattutto ai suoi inizi, non era per nulla chiara, in pratica non si capiva niente di quello che voleva parlare, comunicare»
Riassunto: Meloni persona in gamba. Schlein quando parla non si capisce nulla. Credo che questa sia una perfetta fotografia della realtà, basterebbe solo il piccolo riassunto. Ma voglio aggiungere se mi permettete…una piccola riflessione.
Tralasciando le capacità della Meloni vorrei concentrarmi sulla capa del PD. Per me, tuttavia rimane un mistero il fatto che ricopra quel ruolo così importante, capo del secondo partito italiano. Com’è stato possibile? Non solo non è in grado di spiegarsi come dice la Guzzanti. Il punto è che non potrebbe spiegarsi meglio, perché non conosce gli argomenti di cui parla. Pertanto risulta impossibile che si faccia capire parlando e dando opinioni su temi che non conosce minimamente. E devo dirvi che sinceramente credo che siano molto pochi i temi di cui lei sappia qualcosa in maniera sufficiente per poter imbastire anche una piccola opinione. la Guzzanti comunque è stata gentile alludendo al fatto che non si capiva nulla di quello che diceva all’inizio, come se adesso fosse diventata improvvisamente una fine intellettuale.