Sabrina Guzzanti intervistata dal Corriere della Sera si racconta e parla di tante cose compresa la politica e la RAI. Il 9 dicembre 2024 in suo nuovo spettacolo al Teatro Duse di Bologna dove debutterà lo spettacolo intitolato “Libertà Libertà”.

Il Corrierone della Sera subito le chiede cosa intende per Libertà? Forse immaginando che anche lei come tutta la sinistra voglia raccontare la storiella del paese sotto regime che vuole liberarsi. Ma no, il senso del titolo è un altro: «Posso affermare che in verità non è uno vero e proprio spettacolo, ma è un qualcosa di diverso che oggi viene tendenzialmente chiamato una stand up comedy. Il titolo suona bene — risponde la Guzzanti — Quando si menziona la satira, la affianco sempre alla libertà che ti porta ad esprimerti liberamente, ti fa cominciare a parlare, a farti sciogliere la lingua, è una mirata che diventa indipendente sulla realtà… che poi è quello che il pubblico in sala vuole quando viene a vedere me e i miei spettacoli».

Quindi non è contro Giorgia Meloni accusata dai progressisti di voler reprimere le libertà personali. Già è un passo avanti, di questi tempi…

Poi la Guzzanti dice di essere stata cacciata dalla RAI nel 2003 dopo che si erano aperte diverse controversie legali e procedimenti giudiziari, dopo essere stata censurata per la sua satira che arrivava dritta al punto. Ma lei dichiara che tutto quello passato in RAI è come una medaglia, una onorificenza, un primato, un attestato di stima.

Adesso commenta Sabrina, su La7 è tutta un’altra cosa, sentendosi quasi libera di dire quello che vuole. Perché quasi libera? Lei lo spiega bene: rispetto agli anni’80 e ’90 oggi è ben diverso: “al giorno d’oggi il clima in generale riguardo alla satira come forma di arte di comicità elegante è cambiato, mi sembra che ci sia molta omologazione e tutto è diventa più complicato, quasi impossibile, dal punto di vista anche legale: oggi grazie alla degenerazione del Politicamente Corretto, devi chiedere il permesso per fare qualunque cosa, ridere è diventato quasi un gesto improbabile, di sottomissione, nel senso che tutti ridiamo insieme per le stesse cose. Credo che oggi non ci sia più la possibilità di avere un vero pensiero critico, oggi vige la censura più ferrea. Un’omologazione che, a mio avviso, è dovuta soprattutto all’uso incondizionato dei social, dove si è pervasi dalla censura ispirata dal Politicamente Corretto”.

Anche qui un sollievo, neanche con la cacciata dalla RAI c’entra Giorgia Meloni. Ma andiamo avanti..

E sulla presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni racconta che: “nei miei monologhi a “Propaganda Live” su La7, la proponevo nei panni provocatori come segretaria del Partito democratico, facendo capire al pubblico la tanta roba deludente di questo partito di sinistra orami inesistente”.

Alla fine un elogio per la presidente Meloni…. scampato pericolo….

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