Torna il presepe al Parlamento europeo. C’entra Giorgia Meloni? I sospetti ci sono…
In questi ultimi anni abbiamo sentito dal Parlamento europeo arrivare il divieto di pronunciare la parola Natale, e il divieto di dire “vacanze di Natale” da sostituire con “vacanze d’inverno, vacanze di dicembre” e il “buon Natale” da sostituire con “auguri di stagione” per non offendere chi non celebra questa ricorrenza. Semplicemente il tentativo di cancellare le tradizioni europee per l’inclusione, che ci vuole tutti uguali senza tradizioni, senza cultura. Ma forse è arrivato il momento di dire “basta”? Speriamo che sia così e non solo un fuoco di paglia. Quest’anno a Strasburgo riappaiono i presepi come per miracolo, ma forse è proprio un miracolo.
A qualcuno, me compreso viene il sospetto che c’entri Giorgia Meloni la premier italiana che dopo aver vinto le elezioni in Italia nel 2022 un poco alla volta è riuscita senza troppa fatica a diventare il punto di riferimento per i ventisette paesi europei. Una donna, una politica conservatrice, di destra, che crede nelle tradizione e che non è disposta a far cancellare le tradizioni da una presunta ideologia, che è un mostro di fusione tra Woke, Politicamente Corretto, Cultura della Cancellazione e Pensiero Unico. Un’entità a più teste che vuole annientare anche i nostri ricordi cancellandoci la memoria come si fa ai robot nei film di fantascienza.
Non c’è nessuna conferma che ci sia lo zampino della Meloni nel ritorno dei presepi, ma in molti cominciano a credere che sì. Quest’anno l’Unione Europea cambia rotta, spiega un esponente di Fratelli d’Italia, l’europarlamentare Nicola Procaccini, vicepresidente del gruppo europarlamentare ECR, i conservatori per intenderci, di cui la Meloni è ancora presidente. Racconta Procaccini che nel 2021 lui ed altri mettevano clandestinamente dei presepi sparsi per l’Europarlamento, e che puntualmente venivano tolti dai commessi. Ma oggi è diverso, quegli strascichi della Cultura della Cancellazione che la sinistra italiana vorrebbe applicare e imporre in Italia, come dimostrano le polemiche infinite ogni anno nelle scuole del Bel Paese forse sono destinate a volgere al termine.
Oggi vedere la scritta nel Parlamento Europeo “Merry Christmas” fa rimanere increduli. Ci sono due presepi, uno dei quali realizzato a Malta. Procaccini parla di “qualcosa di rivoluzionario” in Europa. Speriamo sia così.